Seminario Progetto Miglioramento della Ligustica – 7 Aprile 2018

Il 7 aprile u.s. a Rieti, nel Palazzo della Provincia, si è tenuto l’annuale seminario di diffusione del Progetto di miglioramento della Ligustica.

L’evento, organizzato dall’ Associazione Apicoltori dell’Alto Lazio in collaborazione con la Riserva Naturale Regionale dei Monti Cervia e Navegna e con l’Università degli Studi di Perugia – partner del progetto stesso – oltre a rappresentare un’importante occasione di divulgazione e formazione, ha consentito di celebrare le seguenti significative tappe dei rispettivi percorsi, accomunati da obiettivi condivisi:

  • un lustro dall’avvio del Progetto di miglioramento della Ligustica;
  • dieci anni dalla fondazione dell’Associazione Apicoltori dell’Alto Lazio;
  • trent’anni dalla nascita della Riserva Naturale Regionale dei Monti Cervia e Navegna.

Il presidente Rinaldo Amorosi ha introdotto i lavori rivolgendo un cordiale saluto ad un eterogeneo uditorio composto da apicoltori, sia esperti che neofiti, studenti provenienti dall’ istituto agrario di Rieti nonché semplici appassionati, tutti particolarmente attenti alle tematiche trattate.

Hanno fatto seguito gli interventi dell’assessore all’ ambiente di Rieti, Claudio Valentini e del Sindaco di Antrodoco, Alberto Guerrieri, che hanno sottolineato la disponibilità delle Istituzioni a sostenere le iniziative dell’Associazione Apicoltori dell’Alto Lazio, in considerazione della valenza delle attività promosse dal sodalizio.

Il Dott. Luigi Russo, direttore della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, ha inquadrato il progetto in una più ampia prospettiva, affermando che per salvaguardare la biodiversità ed il territorio è imprescindibile esaltarne le potenzialità tramite conservazione e valorizzazione. Incisive le sue parole: “L’ape è un elemento fondamentale dell’ambiente, uno degli animali che è più profondamente legato ad esso e al territorio […] è stato quindi seguendo la logica della sua tutela e rispettando le leggi che la Riserva è stata il primo ente gestore di area protetta ad emanare una norma per la tutela e la salvaguardia dell’ape ligustica all’interno del nostro territorio. Da qui si è rafforzato il nostro rapporto con gli apicoltori dell’Alto Lazio che portano avanti questo progetto bellissimo, tra l’altro gratuito, di assistenza agli apicoltori garantendo la possibilità di sostituire la regina con una regina ligustica, quindi garantendone la conservazione, con un impegno assolutamente particolare e forse fuori dalla norma rispetto ad altre realtà. Noi sosteniamo l’associazione in tutti i suoi eventi, compreso questo convegno, stiamo quindi anche realizzando un centro di riproduzione all’interno della riserva. […] Il nostro obiettivo è quello di sostenere e incentivare il più possibile l’allevamento della ligustica sul territorio dei comuni della nostra riserva per poi arrivare a raccogliere un miele che sia prodotto da ape ligustica nel territorio della nostra riserva.”

È proprio la volontà di salvaguardare la biodiversità, nello specifico l’Apis mellifera ligustica, il motore del progetto nato nel 2013 con la costituzione dei GTML: alcuni soci volontari si sono organizzati in quattro gruppi ed effettuano periodicamente campionamenti per valutare l’attinenza genetica alla razza Ligustica, stabilendo così se sia necessario risanare o procedere con un miglioramento genetico.

Al riguardo il socio Alberto Pettinari ha esposto la sua esperienza di sostituzione integrale delle regine, scelta radicale che lo ha portato a risultati notevoli, godendo ora di famiglie molto più docili e facilmente gestibili.

Il Presidente Amorosi, coordinatore del progetto, ha illustrato i dati emersi dai lavori del 2017. Oltre che riferire in merito alle difficoltà riscontrate sotto l’aspetto operativo, accentuate dal sisma 2016 e dai riscontri dell’inquinamento, Amorosi ha posto in risalto due aspetti dissonanti: se da un lato le colonie di api, generosamente donate al fine di aiutare la rimonta delle aziende nelle zone più colpite dal terremoto, hanno intaccato la biodiversità locale non consentendo più gli accoppiamenti in purezza, dall’altro l’Associazione Apicoltori dell’Alto Lazio prosegue nel contrasto all’ibridazione con il sostegno di  nove Comuni della Valle del Velino e della RNR Cervia e Navegna, che hanno costituito il primo areale d’Italia degno di nota dove sia vietato allevare e introdurre razze d’api diverse. Si tratta di ben 575 Km quadrati, chiara manifestazione della volontà di un territorio che, stimolato dagli apicoltori, vuole finalmente e realmente sostenere chi intende perseguire le finalità espresse dall’art.1 della legge 313 del 2004, salvaguardando la ligustica. Ciò agevolerà le massicce bonifiche che sarà di fondamentale importanza mettere in atto nel 2018 insieme agli apicoltori locali.

Il referente scientifico del progetto è il Professor Tiziano Gardi, ricercatore del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università degli studi di Perugia e tra i più validi esponenti del settore. Strenuo propugnatore della salvaguardia dell’Apis mellifera ligustica e dell’importanza di creare ed alimentare una vera e propria cultura apistica, ha concluso la sessione mattutina con una lezione riguardante le metodologie di miglioramento genetico.

Coinvolgente, oltre che estremamente istruttivo, ascoltare le sue parole e le descrizioni delle caratteristiche morfometriche che consentono di determinare la razza dell’ape: dall’ elemento distintivo più evidente e semplice da individuare, come la colorazione dell’addome, alla tipologia di peluria o all’inclinazione angolare delle venature sulle ali. Indispensabile diventa per il moderno e attento apicoltore, ai fini di una sapiente ed efficace rimonta aziendale, il saper correlare ai dati morfometrici, quelli comportamentali e fenotipici delle proprie colonie.

Gardi, che si è rivolto alla platea con argomentazioni tecniche ma facilmente comprensibili ha, tra l’altro, sostenuto che:

Il Progetto di Miglioramento Territoriale dell’Apis mellifera ligustica in Alto Lazio rappresenta un Progetto, praticamente unico in Italia, sulla salvaguardia, valorizzazione e diffusione di popolazioni autoctone di Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806). L’AAAL con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia e dal 2015 sotto la mia Responsabilità scientifica, sta portando avanti dall’anno 2013, questo progetto che coinvolge parchi, riserve naturali e comuni dell’Alto Lazio per un’Area sufficientemente estesa in cui le api, degli apicoltori AAAL aderenti al progetto, nascano naturalmente della sottospecie Apis mellifera ligustica. In questo breve lasso di tempo sono stati fatti progressi eccezionali attraverso la sostituzione di api regine fecondate e vergini provenienti da “regine madri” selezionate e certificate ligustiche dal CRAA-API di Bologna che è uno degli enti accreditati per la certificazione delle sottospecie di api autoctone italiane (Apis mellifera ligustica per tutto il territorio italiano ed Apis mellifera siciliana per la sola Sicilia). Dall’inizio del Progetto e dell’attività svolta dall’AAAL in collaborazione scientifica con il DSA3 dell’UNIPG, si è assistito ad un forte incremento della sottospecie ligustica nell’ambito degli areali oggetto di adesione al Progetto stesso. dai risultati delle analisi morfometriche eseguite dal CRAA-API di Bologna nell’anno 2017 è risultato che i campioni di api operaie inviati appartengono alla sottospecie ligustica. Ciò sta a dimostrare non solo la validità scientifica ed attuativa del progetto stesso ma che è possibile estenderlo anche ad altri areali del territorio italiano con grande beneficio per l’apicoltura del nostro Paese a salvaguardia della sottospecie autoctona italiana.

L’evento del 7 Aprile a Rieti è voluto essere un momento di incontro e di diffusione dei risultati fino ad oggi conseguiti dall’attuazione del progetto e credo che dagli interventi che lo hanno caratterizzato, sia emerso chiaramente l’efficacia dello stesso.”

Il dott. Luigi Tacchi, esponente dell’ARSIAL ed esperto in biodiversità, ricordando che ultimamente la Commissione Tecnica dell’agenzia ha dato il via libera all’iscrizione dell’Apis mellifera ligustica nell’Registro Volontario Regionale delle risorse genetiche a rischio erosione, ha riferito circa la volontà dell’agenzia di approfondire la conoscenza e l’analisi genetica, superando quella morfometrica.

L’osservazione dell’espressione fenotipica rimane comunque lo strumento principale per l’apicoltore proprio perché, come il professor Gardi ha ribadito più volte, le api vanno osservate consapevolmente e sapientemente.

Nel pomeriggio il seminario è proseguito trattando argomenti di carattere più tecnico e divulgativo rispetto a quelli prettamente scientifici affrontati nella mattinata.

Marco Valentini, titolare della rinomata azienda Bioapi, ha esposto le modalità di conduzione dell’azienda apistica professionale; hanno fatto seguito Beatrice Monacelli, con un’interessante illustrazione dell’Apiterapia e delle nuove prospettive che essa offre all’apicoltura e Mario Bartiromo, che ha sostenuto l’importanza rivestita dai dati in apicoltura.

In conclusione, una giornata ricca di spunti di riflessione, all’insegna della formazione e della condivisione, che ha entusiasmato i presenti e posto in risalto l’importanza rappresentata dalla collaborazione per salvaguardare la Ligustica nell’ottica di una crescente consapevolezza degli apicoltori in relazione alla salvaguardia delle razze autoctone.