La contraffazione del miele (The American Bee Journal – Ron Phipps)

Carissimi apicoltori, la preoccupazione per le frodi alimentari e per la contraffazione del miele non è una problematica esclusivamente italiana: anche oltreoceano infatti la questione genera non poche preoccupazioni , come potrete leggere dal riassunto  che la nostra socia Laura Carosi ha liberamente  tratto dall’articolo “The quest for justice in the honey industry (fake vs. authentic honey)” di Ron Phipps,  copresidente del “Comitato per la promozione del miele e della salute” pubblicato sull’American Bee Journal.

“La frode alimentare e la richiesta di cibi autentici sono problematiche globali.

A gennaio 2019, Apimondia ha rilasciato una dichiarazione relativa al mercato apicolo internazionale evidenziando le problematiche riguardanti l’adulterazione del miele.

Nel 2018, il consumo al dettaglio di miele è diminuito, soprattutto in aree geografiche note per il consumo di alimenti bio e per l’interesse in temi di sostenibilità ambientale. Ciò suggerisce che il calo nei consumi sia direttamente correlato con la minore qualità e le diverse forme di adulterazione del prodotto.

Sempre a gennaio 2019, l’associazione americana dei produttori di miele (AHPA, American Honey Producers Association) ha festeggiato i 50 anni di attività con un convegno tenutosi a Phoenix, durante il quale si è discusso l’impiego della risonanza magnetica nucleare (RMN) ai fini della rilevazione di eventuali sofisticazioni chimiche e fisiche del miele. Sono state discusse inoltre le difficoltà per il prodotto autentico di competere con quello adulterato, nonché le conseguenze di tale adulterazione sul futuro dell’agricoltura e dell’ecologia.

I bassi costi del miele adulterato continuano a ribassare il prezzo di quello autentico.

La resina adsorbente, creata in Cina e apertamente commercializzata come sistema di filtraggio da residui e antibiotici, rende commerciabile anche il miele che non avrebbe un mercato altamente remunerativo, trasformandolo in un prodotto di colore chiaro e gusto delicato, pronto per la miscelazione. Negli Stati Uniti, dove il miele viene classificato per scala cromatica, si è verificato un sostanziale calo di prezzo delle tipologie “ambrato”, “ambrato chiaro”, “ambrato super chiaro” e “bianco”. I prezzi del miele proveniente dall’Asia continuano a ridursi, avendo toccato in febbraio, epoca dell’esposizione internazionale di Dubai, quota da -15% a -20%.

Risulta evidente che i produttori di miele “autentico” non possono competere con il prezzo di questi  preparati.

Risolvere il problema dell’adulterazione richiede criteri ferrei e  applicabili ad ampio spettro, basati sulla conoscenza dei più moderni metodi di sofisticazione, come ad esempio l’aggiunta di zuccheri C3, prodotti per bioingegneria, o di polline atto a mascherare la zona di provenienza. Fortunatamente, sono stati sviluppati i sistemi necessari per determinare tutti i metodi di sofisticazione citati; siamo quindi in grado di rilevare tutti i segni, marcatori chimici, parametri e variabili indicanti una manipolazione illecita del prodotto.

Gli standard di controllo devono quindi avvalersi delle più moderne tecnologie scientifiche, nonché di un rigido protocollo di tracciabilità in grado di documentare l’autenticità del miele a tutti i livelli:

  • l’apicoltura
  • la raccolta
  • l’azienda esportatrice
  • il confezionamento/la lavorazione nei Paesi di destinazione.

Inoltre, è fondamentale che i singoli individui preposti al controllo di questo protocollo siano non solo professionalmente competenti, ma anche totalmente indipendenti, trasparenti e di impeccabile integrità.

La frode alimentare nel mondo

Sono stati documentati casi illeciti in India, Cina, Australia, Nuova Zelanda ed Europa. Nel Regno Unito, il 45% dei campioni analizzati conteneva polline ma non aveva il relativo sapore tipico, mentre nel 55% è stato rinvenuto il marcatore di un dolcificante artificiale.

In conclusione, la svalutazione attuale del miele si può e si deve combattere attraverso una campagna informativa globale relativa al fenomeno dell’adulterazione e lo sviluppo di standard di purezza e qualità, che sono di vitale importanza non solo in termini di redditività per gli apicoltori, ma anche per la sopravvivenza stessa dell’Apis mellifera.

E’ opinione diffusa che il problema più grave per la popolazione mondiale di api risieda nel basso prezzo del miele, il quale, a sua volta, è una conseguenza dell’impossibilità per il prodotto autentico di competere con quello adulterato; tuttavia, in considerazione del cambiamento climatico in atto, che ha portato grandi sconvolgimenti e difficoltà e i cui effetti devastanti sono imprevedibili ma sicuramente negativi, una comunità di apicoltori folta e vigorosa è essenziale per la produzione di cibo su vasta scala, quale frutta, noci, semi e verdure, alimenti che giocano un ruolo fondamentale per una dieta sana e per una medicina preventiva.”

Per chi volesse approfondire segue il link all’articolo completo in lingua originale.

“Check out this article https://americanbeejournal.com/april-2019/
American Bee Journal  April 2019
International Honey Market
The Quest for Justice in the Honey Industry  by Ron Phipps “