Api e varroa, mai dire mai

Su tutti i testi di apicoltura quando si tratta la varroa e si illustra il suo ciclo biologico lo si fa prendendo ad esempio il ciclo sulla covata femminile di operaia… la varroa femmina entra nella celletta prima della sua opercolatura ove risiede una larva al 5° giorno di sviluppo… una volta opercolata la celletta, il parassita prima si ciba dell’alimento della larva e poi comincia a nutrirsi della linfa della prepupa…..

Un ciclo quindi che quasi tutti gli apicoltori conoscono, o dovrebbero conoscere, ormai molto bene anche perché ripetuto ad ogni dove.

L’approfondita conoscenza di questo ciclo, correlandola ai tempi di opercolatura delle larve delle tre caste delle api, ha da sempre portato a dedurre due comportamenti della varroa:

  • la varroa predilige la covata maschile delle api;
  • la varroa non entra nelle celle reali e non parassitizza le larve di ape regina

Soprattutto la prima deduzione, il legame inoltre tra ormone della covata maschile e attrattività sulla varroa è stata più volte provata scientificamente (1), e ha determinato l’adozione di tecniche di conduzione apistica, come la rimozione sistematica della covata maschile, una tecnica ormai molto conosciuta nel contrasto alla varroasi (2).

La seconda deduzione, anche questa supportata da altre evidenze scientifiche, invece ha da sempre fatto considerare le regine come immuni all’effetto della varroa. Che le regine invece non siano immuni alla varroa è stato dimostrato attraverso l’impatto sulla nutrizione della regina da parte delle nutrici parassitizzate e sia per la trasmissione verticale dei virus nelle colonie (sempre attraverso la pappa reale).

L’unica cosa certa è sempre stata che la parassitizzazione delle celle reali da parte della varroa e l’impatto sull’accettazione delle regine è sempre stata considerata nulla (3).

Ma con le api è proprio il caso di scrivere : mai dire mai.

Ho osservato, quasi casualmente, la parassitizzazione di una cella reale, per altro da ben 7 varroa femmine e 1maschio; questo deve essere considerato sicuramente un fatto eccezionale ma allo steso tempo allarmante.

Eccezionale anche in considerazione del fatto che dalla famiglia dalla quale ho tolto circa 7 celle reali opercolate, solo una pupa reale era parassitizzata e per questo deceduta e allarmante perche il sospetto è che quest’anno passato con l’inverno molto mite ha sicuramente fatto aumentare il livello di infestazione delle famiglie forse arrivate già in condizioni critiche ad inizio di Maggio.

Occorrerà sicuramente subito monitorare il livello di infestazione mediante il test dello zucchero a velo(4) che in questo periodo dell’anno non dovrà superare di certo le 5 unità ed eventualmente correre ai ripari con trattamenti tampone.

Rinaldo Amorosi

Approfondimenti:

  1. GROBOV, O F (1977) Varroasis in bees. Varroasis ahoneybee disease. Apimondia PublishingHouse; Bukarest; pp 46–70
  2. RITTER, W; RUTTNER, F (1980) Diagnosever-fahren (Varroa). Allgemeine Deutsche Imk-erzeitung 5:134–138
  3. https://www.researchgate.net/publication/229025667_The_removal_of_capped_drone_brood_An_effective_means_of_reducing_the_infestation_of_varroa_in_honey_bee_colonies
  4. https://doi.org/10.1051/apido:19910506
  5. Video test zucchero a velo https://www.youtube.com/watch?v=aWNS6ethQ2M