Apis mellifera ligustica: la Regione Lazio prende finalmente posizione!

Con la legge regionale n° 14 dello scorso 11 Agosto la Regione Lazio ha introdotto, tramite l’articolo 70, importanti modifiche alla L.R. 75 del 1988 (clicca qui per il testo aggiornato) in particolare riguardo la salvaguardia dell’Apis mellifera ligustica.

La Regione Lazio introduce infatti l’impossibilità per gli apicoltori operanti sul territorio di svolgere attività di selezione e riproduzione di api diverse dall’Apis mellifera ligustica, palesando inoltre l’intenzione della Regione stessa di attivare azioni di tutela e conservazione, volte al miglioramento genetico, e di riduzione dell’erosione genetica dell’Apis mellifera ligustica autoctona.

Il comma, anche se non coperto da un quadro sanzionatorio e lontano da quanto da noi richiesto (in ultimo lo scorso 18 Marzo- clicca qui per la COM 14 21 – e poi ribadito in altre occasioni agli organi regionali) chiarisce finalmente l’indirizzo della Regione Lazio sull’argomento Apis mellifera ligustica, la sua salvaguardia e l’attività di selezione di regine sul territorio regionale.

La legge prevede inoltre la cancellazione dalla L.R.75 del termine “razza”, sostituito con la definizione “sottospecie” in riferimento alle Apis mellifera; una modifica da non poco conto. Il termine sottospecie infatti è sicuramente il più appropriato quando si introducono i concetti di erosione genetica, conservazione e autoctonia. Concetti, questi ultimi,che una volta legati al quadro di miglioramento genetico e di selezione (per i quali  invece il termine razza è più appropriato) sembrano finalmente aderire al modello di filiera sostenibile da noi suggerito con il Progetto di Miglioramento Territoriale della Ligustica (clicca qui per approfondire).

La nuova legge non tocca però solo aspetti legati all’ Apis mellifera ligustica ed introduce, anche in questo caso senza determinare il relativo quadro sanzionatorio, importanti limiti riguardo lo stato degli apiari equiparando un apiario privo di cartello identificativo o in evidente stato di incuria, tale per esempio da provocare dei saccheggi, ad un apiario in stato di abbandono.

Infine, pur non prevedendo uno specifico quadro finanziario di supporto, buone speranze  vengono dall’articolo 2 che introduce,anche alla luce del disastroso andamento produttivo della stagione 2021, la promozione di interventi di semina di piante nettarifere  presso le imprese agricole laziali.

E’ doveroso comunque rivolgersi molto positivamente all’operato della Regione Lazio, ringraziandola per le modifiche introdotte, in particolare per quelle a supporto della nostra ape autoctona .

Rinaldo Amorosi

P.S…..con l’auspicio che le prossime e necessarie modifiche alla L.R. 75 vengano apportate dopo una migliorata modalità di consultazione delle rappresentanze apistiche…..

P.P.S….. magari all’interno della prevista Consulta Apistica Regionale.

 

Per approfondire: