Prodotti apistici ed il loro possibile uso in medicina: gli effetti della melittina del veleno d’api sul cancro al seno.

Nel Settembre del 2020 la Dottoressa C. Duffy della University of Western Australia e dell’Harry Perkins Institute of Medical Research di Perth Australia ha pubblicato su due riviste scientifiche (Nature e Pubmed) un interessante studio svolto insieme ad altri colleghi ricercatori, volto a dimostrare gli effetti del veleno d’apis mellifera, in particolare quelli della melittina, il suo principale componente, sul cancro al seno.

Lo studio, che ha confrontato anche le differenze tra il veleno di Apis mellifera e di Bombus terrestris e che è stato svolto in Irlanda, Inghilterra ed a Perth in Australia, non solo ha dimostrato gli effetti curativi della melittina sul cancro al seno, ma ha dimostrato quanto questi effetti siano potenti sul un tumore particolarmente ostico da trattare, il tumore triplo negativo HER2.

Sia il veleno delle api che la melittina hanno dimostrato in altri studi effetti antitumorali nel melanoma, nel cancro del polmone non a piccole cellule, nel glioblastoma, la leucemia, nel tumore ovarico, cervicale e nel tumore pancreatico, con una maggiore potenza citotossica nelle cellule tumorali rispetto alle cellule non trasformate

La melittina è il componente attivo del veleno dell’ape operaia di Apis mellifera e ne costituisce la metà del peso secco. Questa è un oligopeptide costituito da 26 aminoacidi ed è il principale componente attivo dell’apitossina ed è un potente attivatore della fosfolipasi A2, che causa la morte cellulare. La melittina ha una transmembrana con pori toroidali di 4,4 nm di diametro che possono anche consentire l’internalizzazione di ulteriori piccole molecole con attività citotossiche.

Lo studio

Abbiamo testato un piccolo peptide carico di melittina positivo all’apitossina delle api, che abbiamo sintetizzato, e abbiamo scoperto che il prodotto sintetizzato rifletteva la maggior parte degli effetti anti-cancro.” Allo stesso modo, abbiamo ridotto selettivamente la melittina e testato rapidamente la fattibilità di ridurre le cellule tumorali triple negative e HER2 e il veleno si è rivelato estremamente potente.

Una concentrazione specifica di melittina induce infatti la morte cellulare del 100% delle cellule tumorali, mentre ha effetti minimi sulle cellule normali.

Nella “microscopia confocale a cellule vive (Fig. 2d) e nella microscopia elettronica a scansione (Fig. 2e) nelle cellule SKBR3 e SUM159 si è vista una rapida rottura e restringimento della membrana plasmatica trattata con veleno d’api e melittina relativo al trattamento da 10 a 60 minuti”.

Fig. 2

Lo studio ha anche evidenziato come il veleno d’api e la melittina influenzano il cancro, segnalandone la diffusione chiudendo molto rapidamente i messaggi chimici fondamentali per la crescita e la riproduzione della cellula tumorale.

La melittina ha modulato la segnalazione nelle cellule del cancro al seno, sopprimendo l’attivazione del recettore comune nel cancro al seno triplo negativo, il recettore del fattore di crescita epidermico, e sopprimendo l’attivazione di HER2 su cui il cancro al seno esprime HER2-

Infine si è scoperto che la melittina può essere utilizzata con piccole molecole o chemioterapici come il docetaxel per trattare tipi di cancro al seno molto aggressivi.

Uno studio insomma che ci fa comprendere quanto i prodotti apistici abbiano potenzialità importanti, inespresse e ancora sconosciute per aiutare l’uomo.

Rinaldo Amorosi

Nota: Questo articolo ha il solo scopo divulgativo e non rappresenta un invito all’uso dei prodotti apistici in campo medico senza la supervisione del proprio medico di famiglia. La ricerca completa è scaricabile in fondo pagina o tramite i link sotto riportati.